La Storia dell'Olio

L’olio di oliva è consumato fin da epoche antichissime per gli scopi più vari. Scopriamoli insieme!
 

Scritto da Adriana Angarano

Di cosa parliamo in questo articolo

Storia dell'olio

La storia dell’olio ha origini molto più antiche di ciò che si possa pensare.

Addirittura, infatti, parliamo dell’epoca degli antichi Greci!

La leggenda narra che Atena decise di donare all’umanità il prezioso albero da cui l’olio proviene: l’ulivo da olio, o olivo, nome scientifico: Olea Europea.

Secondo il mito, Atena contendeva a Poseidone la supremazia dell’Attica.
I due si sfidarono offrendo agli uomini abitanti di Atene un dono ciascuno: Poseidone offrì una pozza d’acqua marina, che simboleggiava il dominio di Atene sul mare, da cui emergeva un cavallo bianco, simbolo di guerra. Atena percosse la terra e fece nascere un ulivo, promessa di utili produzioni e simbolo di pace. I cittadini scelsero il dono di Atena, che divenne la protettrice della città.

Le tecniche di lavorazione

La raccolta dell’olio di oliva avviene già con la battitura delle olive, veniva usato un frantoio in pietra, e da ulivo a olio il passo era breve.

In tutta la Grecia e ad Atene in particolare, l’olio era considerato il più importante prodotto agricolo, prezioso per l’illuminazione, ma soprattutto per la cura, la pulizia e il lenimento del corpo, poco per scopi alimentari.

Momenti decisivi, quali l’aratura, la potatura, la raccolta, si caricavano di comprensibili significati rituali e propiziatori legati alla fecondità della terra.

L’olio di oliva: utilizzo e consumo

Nel V secolo, sono gli Etruschi a rendere l’olio un vero prodotto del Mediterraneo: imparano a produrlo e diventano concorrenziali, fino ai Romani che lo scelgono finalmente come unica fonte di grasso per la loro dieta.

Anche anticamente i romani erano degli abili osservatori della natura e dei profondi conoscitori dell’arte olearia, al punto da adottare le prime categorie merceologiche:

  • Oleum ex albis ulivis era l’olio di altissimo pregio ottenuto da olive di colore verde, il nostro olio extravergine di oliva;
  • Viride, qualitativamente altrettanto valido, ma da olive appena invaiate e prossime alla piena maturazione, l’attuale olio vergine di oliva;
  • Caducum, da olive raccolte da terra perché cadute dall’albero, il nostro olio lampante;
  • Cibarium, infine, per indicare un prodotto di pessima qualità, ottenuto da olive aggredite da parassiti e destinato in parte all’alimentazione degli schiavi e in parte a usi diversi. 

Gli olivi crescono rigogliosi grazie alla presenza di ottimi terreni calcarei e ben drenati delineando un paesaggio che diventerà tipico, e la produzione di olio aumenta vertiginosamente.

Simbolo di pace, forza, fecondità e purificazione, l’ulivo e l’olio venivano utilizzati ormai per qualsiasi cosa:

  • venivano offerti corona di olivo e ampolla di olio agli ateniesi vincitori dei giochi olimpici
  • i Romani intrecciavano ramoscelli di olivo e di alloro per premiare i cittadini più meritevoli (da cui deriva l’usanza tipica delle nostre lauree!)
  • i Cristiani lo consideravano un augurio di pace (basti pensare al simbolo della Pasqua)
  • gli antichi ambasciatori “che non portano pena”, lasciata la notizia lasciavano anche un ramoscello di olivo.

La storia dell’olio di oliva parla chiaro sui benefici alimentari, ma fu Omero che ne riconobbe accanto alla sacralità, il valore terapeutico, di cui perfino Ippocrate e Galeno parlarono negli antichi trattati medici.

Oggi la Scienza Medica ha dimostrato con la verità dei dati scientifici ciò che in antichità nelle civiltà mediterranee era solo empirico eppure già conosciuto.

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